Il patrizio veneziano Federico Cavalli, mentre era governatore di Crema, ebbe a conoscere un giovane che dimostrava grande disposizione per l’arte musicale; continuando la generosa tradizione della nobiltà d’una volta, prese a proteggerlo e nel 1616, ritornando a Venezia, lo condusse con sé, lo ospitò nel suo palazzo, dandogli ogni mezzo per coltivarsi.
Questo giovane si chiamava Pier Francesco Caletti Bruni, nato nel 1599 (o 1600) [1602 ndr], e per gratitudine al suo benefattore, ne adottò il cognome.
A maestro del giovane fu scelto Claudio Monteverdi, allora direttore della cappella ducale, nella quale entrò come cantore nel 1617. Vi rimase con tale incarico fino al 1640, nel qual anno fu nominato secondo organista, e lo divenne primo nel 1664. Nel 1668 fu eletto maestro della cappella stessa ed occupò tale posto fino quasi alla sua morte, avvenuta il 14 gennaio 1676.
Il Cavalli cominciò nel 1637 a dedicarsi al teatro, e fino al 1669, anno della sua ultima opera, produsse ben 40 lavori e forse più, nei quali raggiunse una tale altezza da esser posto accanto al suo grande maestro Monteverdi
[Maffeo Zanon].