cultura barocca
Informatizzazione a cura di Bartolomeo Ezio Durante

L'ALLORO (Laurus nobilis L., 1753: stampa qui riprodotta da un antico erbario) è una pianta aromatica appartenente alla famiglia Lauraceae, diffusa nelle zone di clima mediterraneo.
Si presenta, poiché spesso sottoposto a potatura, in forma arbustiva di varie dimensioni ma è un vero e proprio albero alto fino a 10 m.
È una pianta sempreverde, perenne.
Il fusto è eretto, la corteccia verde nerastra.
Le foglie, ovate, sono verde scuro, coriacee, lucide nella parte superiore e opache in quella inferiore e molto profumate.
L'alloro è una pianta dioica che porta cioè fiori maschili e fiori femminili su piante separate.
L'unisessualità è dovuta a fenomeni evolutivi di aborto a partire da fiori inizialmente completi.
Nei fiori femminili infatti sono presenti 2-4 staminoidi (cioè residui di stami) non funzionali, analogo fenomeno accade per i maschili, che presentano parti femminili atrofiche (non funzionali ed atrofizzate).
I fiori, di colore giallo chiaro, riuniti a formare una infiorescenza ad ombrella, compaiono a primavera.
I frutti sono drupe nere e lucide (quando mature) con un solo seme.
La impollinazione è prodotta dal vento.
Diffuso lungo le zone costiere settentrionali del Mar Mediterraneo, dalla Spagna alla Grecia e nell'Asia Minore.
In Italia cresce spontaneamente nelle zone centro-meridionali e lungo le coste, mentre nelle regioni settentrionali è coltivato.
La diffusione e l'uso ampio che se ne fa nella cucina siciliana hanno portato l'alloro ad essere inserito nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano.
L'ampia diffusione spontanea in condizioni naturali ha fatto individuare uno specifico tipo di macchia: la macchia ad alloro o Lauretum.
Si tratta della forma spontanea di associazione vegetale che si stabilisce nelle zone meno aride e più fresche dell'area occupata in generale dalla macchia.
L'alloro è una pianta rustica, cresce bene in tutti i terreni e può essere coltivato in qualsiasi tipo di orto.
La diffusione avviene molto facilmente per seme (i semi sono diffusi dagli uccelli che predano i frutti), la moltiplicazione avviene molto facilmente in natura per polloni, fatto che produce agevolmente dei piccoli boschi prodotti da un solo individuo, oppure artificialmente per talea.
Si utilizzano le foglie e se ne possono fare vari usi: in cucina, per aromatizzare carni e pesci, come rimedio casalingo per allontanare le tarme dagli armadi (ottimo e più profumato sostituto della canfora), per preparare decotti rinfrescanti e dalle qualità digestive o pediluvi, o trattato con alcool per ricavarne un profumato e aromatico liquore dalle proprietà digestive, stimolanti, antisettiche ed è utile contro tosse e bronchite.
L'ALLORO anche detto LAURO (Laurus nobilis L. - Famiglia Lauracee) è una pianta sempreverde le cui dimensioni variano da piccolo arbusto ad albero alto fino a 10 m; cresce spontanea nei boschi e nelle macchie della regione mediterranea, mentre in altre zone è coltivata.
Se ne usano foglie e frutti e tra i principi attivi si citano olio essenziale, sostanze grasse, tannini, amidi, resine: oltre che le succitate qualità medicinali ha anche una nota funzione in gastronomia per le notevoli qualità aromatiche.
L'infuso di foglie d'alloro a dosi moderate purifica il tubo digerente e favorisce l'eliminazione dei gas intestinali. Possiede pure un'azione espettorante ed antireumatica.
Per i disturbi circolatori si usa internamente assumendone un decotto di foglie, 4 g. in 100 ml. d'acqua, alla posologia di due-tre tazze al giorno.
Veniva inoltre utilizzato per preservare libri e pergamene e per preparare le classiche coroncine d'alloro.
Nella mitologia greco-romana l'alloro era una pianta sacra e simboleggiava la sapienza e la gloria: una corona di alloro cingeva la fronte dei vincitori nei Giochi Pitici o Delfici e costituiva il massimo onore per un poeta che diveniva un poeta laureato.
Da qui l'accezione figurativa di simbolo della vittoria, della fama, del trionfo e dell'onore (anche ai Generali vittoriosi di Roma cui furono concessi Trionfo e poi Ornamenti trionfali fu concesso di indossare una
CORONA D'ALLORO che durante l'Impero di Roma fu effigiata in oro)
Inoltre questa pianta era sacra ad APOLLO poiché Dafne, la ninfa di cui il dio si invaghì, chiese che fosse eliminata la causa dell'invaghimento di Apollo nei suoi confronti, e dunque le fu tolto l'aspetto umano venendo trasformata in Alloro.
Apollo a quel punto mise la pianta di Alloro nel suo giardino e giurò di portarne sul suo capo in forma di corone per sempre, e disse che allo stesso modo facessero i Romani durante le sfilate in Campidoglio.
Sarebbe stato proprio Apollo, infatti, a rendere questo albero sempreverde.
[testo da "Wikipedia, l'enciclopedia libera on line, con integrazioni multimediali]

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