INFORMATIZZAZ. DI B. E. DURANTE LA POSTE NAZIONALI

Dall'attività di oste a quella di corrieri: è la storia, durata oltre 300 anni, della famiglia bergamasca dei Torre e Tasso, che nel tempo assunse anche il nome di Tassi, Tassis e Taxis (Thurn und Taxis), dai quali deriva il nome degli odierni mezzi di trasporto urbani.
Nel 1504, l'imperatore Massimiliano I aveva la necessità di mettere in comunicazione la sua Corte, residente a Vienna, con le altre parti dell'impero (Paesi Bassi, Spagna, Regno di Napoli, Sicilia e i vastissimi territori di casa d'Austria).
Per questa ragione accettò l'offerta di Francesco Tasso o de Tassis (nel ritratto a destra), che gli propose di recapitare, senza spesa alcuna, le lettere da Vienna a Bruxelles a patto che a lui e ai suoi discendenti fossero assicurati i proventi del servizio postale.
Ben presto gli agenti della Posta dei Tasso divennero pubblici ufficiali e poterono usufruire dell'immunità fiscale e della protezione del sovrano.
Nel 1519, Giovanni Battista Tasso fu investito della carica di Maestro Generale delle Poste e dei Corrieri di tutti gli stati del re.
Rese talmente efficienti le sue linee di corrieri da farle divenire superiori in rapidità e sicurezza a quelle gestite da qualsiasi altro concorrente.
I corrieri dei Tasso percorrevano quasi tutta l'Europa; il loro ordinamento era tale che le corrispondenze venivano spedite con grande puntualità, a giorni prestabiliti.
Grazie a questo l'imperatore concesse ai Tasso di inquartare nel loro stemma (a sinistra) gli emblemi della Posta.
Il loro potere durò inalterato fino al 1867.