"MEGALIO MARCELLO, di Squillace. Aveva già ornato il suo spirito nella cognizione delle Leggi e civili e canoniche, quando in SS. Apostoli di Napoli vestì l'Abito Teatino, e professò l'Instituto li 6 Gennaro 1592. La dottrina de' costumi degli uomini, e la prudenza necessaria a ben regolarli, detta Teologia Morale, fu quella prerogativa, che dopo un esatto esemplarissimo adempimento de' doveri del suo stato, di cui fu sempre amante al maggior segno, lo distinse, e gli effigiò il proprio somigliantissimo ritratto. Dimorò lungo tempo in Modena, ove per quattordici anni fu Consultore del S. Ufizio, e per dieci anni e più nella Cattedrale spiegò pubblicamente la Morale. Ivi fu direttor della conscienza, e regolator di spirito d'Isabella di Savoja donna forte e pia, consorte di quell'Alfonso Principe di Modena, che con raro esempio cangiar seppe gli agi del principato col ruvido, ed ispido stato di povero Cappuccino. Ne ad essa permise mai il Megalio, che dal Monarca delle Spagna suo consanguineo, gli procurasse la nomina ad un Vescovado, ravvisando e con ragione abbondare di dignità, e di ricchezze la povertà Teatina; ed essere da troppe difficoltà e pericoli contrappesato lo splendor della Mitra. Morì finalmente in Santi Apostoli di Napoli, luogo di sua professione religiosa, il nostro Scrittore più che settuagenario, il dì 26 Marzo del 1643" (da "Repertorio Teatino - on line").
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Fra le tante opere giuridiche che scrisse è da menzionare questa Praxis Criminalis... (da raccolta privata) che registra una vasta casistica criminale con la descrizione di condanne a morte inflitte dagli inquisitori.
ORIGINALE IN BIBLIOTECA PRIVATA