Informatizzazione a cura di B. E. Durante

La città di FERMO ha visto sempre intessuta la sua storia, antica e più recente, di una costante accoglienza nei confronti di tutti coloro che a vario titolo l’hanno frequentata.
La lunga esperienza di città di studi e di scambi oltre Adriatico, maturata nei secoli ed oggi rinnovata attraverso l’istituzione di moderni corsi universitari legati strettamente alle peculiarità del territorio, ha fatto sì che si creassero tutte le condizioni per il più piacevole soggiorno di chi si trova per studio, per lavoro o per turismo a vivere oggi la città di Fermo ed il suo territorio.
Nel tempo il genio dell’uomo ha creato oggetti d’arte, capolavori architettonici, santuari della cultura e della fede: le vestigia delle antiche civiltà, l’impianto urbanistico complessivo -intatto nel suo aspetto rinascimentale- le caratteristiche vie del centro, i palazzi nobiliari che vi si affacciano possenti con gli eleganti portali, le tante chiese i cui campanili si guardano l’un l’altro, la ricca biblioteca, il teatro storico ed i musei con i loro preziosi cimeli sono il patrimonio che Fermo elargisce con orgoglio ai suoi visitatori.
Affascinato dai suggestivi scorci urbani della città e delle sue frazioni, dai morbidi paesaggi collinari nell’immediato entroterra e dalla limpidezza del mare che lambisce calde spiagge di rena sottile, il turista avverte la suggestione dei luoghi, assapora il gusto di una calorosa convivialità ricca di piatti tipici accompagnati da pregiati vini D.O.C. locali, apprezza la multiforme offerta di shopping di qualità e di manifestazioni culturali, sportive e folcloristiche che si susseguono a ritmo serrato per rendere più compiuta la naturale accoglienza della terra e della gente fermana.
Fermo è città nobile e di antichissime origini, ricca d’arte e di cultura.
Trenta secoli di storia sono racchiusi fra le mura millenarie della Città, tra ricordi ed echi di leggende non ancora sopite.
La città stessa, con il suo complesso architettonico, è una sorta di galleria sempre aperta giorno e notte, che svela pian piano la magia del suo passato all'interno dei musei.
Il favoloso scenario di Piazza del Popolo (sec. XV), nel cuore della città, custodisce alcuni dei più importanti musei della Città, allestiti presso il Palazzo dei Priori: la Pinacoteca civica e la sezione picena del Museo Archeologico.
La raccolta dei dipinti della Pinacoteca comprende opere importanti di scuola veneta, bolognese e marchigiana.
Tra le opere di maggior pregio il polittico smembrato di Jacobello del Fiore (1370ca.-1439), l'Adorazione dei Pastori del Rubens (1608) e la Pentecoste di Giovanni Lanfranco (1582-1647).
Nella sezione picena del Museo Archeologico sono conservate le testimonianze del passato più antico della Città legato alle civiltà villanoviana e picena.
L'importanza strategica del territorio fermano già in epoca protostorica (IX-VIII a.C.) è testimoniata dai numerosi reperti conservati nel museo, originali e di pregevole fattura.
Attigua al Palazzo dei Priori, presso il Palazzo degli Studi, ha sede la Biblioteca Comunale, la più ricca delle Marche, fra le prime dieci d’Italia.
Il nucleo più antico della Biblioteca è conservato nella Sala del Mappamondo, splendidamente decorata in legno di noce, in cui sono conservati oltre sedicimila volumi, perlopiù del XVI secolo, donati alla Città da Romolo Spezioli medico fermano di fiducia della Regina Cristina di Svezia.
Nell’ambiente è conservato anche il grande globo del XVIII secolo da cui prende nome la sala.
A pochi passi dalla piazza, scendendo per la suggestiva Via degli Aceti, si possono visitare le Cisterne Romane, uno stupendo complesso architettonico composto di trenta grandi sale collegate tra loro.
E’ un monumento risalente al I secolo d.C. unico nel suo genere e perfettamente conservato.
La costruzione, estremamente innovativa per la tecnica, raccoglieva l’acqua piovana e sorgiva che, depurata, serviva a rifornire la Città e il suo navale (l’attuale riviera).
Tappa essenziale per la comprensione della storia religiosa della comunità è il Museo Diocesano, ubicato sul Piazzale del Girfalco ove domina la Cattedrale dalla splendida facciata gotica.
Presenta una scelta di opere d'arte e oggetti liturgici provenienti in parte dal tesoro della Cattedrale stessa in parte da chiese di Fermo e dell'Arcidiocesi.
Tra tutte spicca la notissima casula (paramento liturgico) di arte araba appartenuta a S. Tommaso Becket (1116).
Un posto d’eccellenza merita, nell’offerta culturale fermana, il settecentesco Teatro Comunale “dell’Aquila”, tra i più belli e grandi delle Marche, che vanta una tradizione di spettacolo plurisecolare ed internazionale.
La visita dei musei cittadini termina fuori della cinta muraria, a Villa Vitali, ove hanno sede i Musei Scientifici.
Nella magnifica cornice della villa gentilizia risalente alla prima metà del XIX secolo si possono visitare: il Museo Polare "Silvio Zavatti" unico museo italiano dedicato ai popoli artici, il Museo di Scienze Naturali "Tommaso Salvadori" che conserva circa cinquecento esemplari di uccelli, la meteorite “Fermo” caduta dal cielo nelle campagne fermane e terza in ordine di peso fra quelle rinvenute nel mondo e la Collezione di apparecchi fotografici "Alfredo Matacotta Cordella" che testimonia, con più di cento esemplari, l'evoluzione della tecnica dall'inizio del secolo scorso fino all'avvento della fotografia digitale.
Uno degli oggetti d’arte più preziosi conservati a Fermo e più significativi per la città è un magnifico manoscritto del 1436 custodito nel Museo Diocesano annesso alla Cattedrale, il Missale de Firmonibus: esso reca, tra le altre carte tutte riccamente ornate, una pagina miniata che rappresenta la cavalcata in onore della Assunta e ciò lo rende caro ad ogni Fermano.
Testimoniati dal Missale alla metà del Quattrocento ma già attestati dai documenti d’archivio sin dal 1182, Cavalcata e Palio furono con ogni probabilità svolti regolarmente fino ai primi dell’Ottocento.
La tradizione, interrottasi nel 1807 dopo essersi perpetuata per secoli, è stata ripresa ormai da oltre 20 anni e da allora è tornata sia a coinvolgere i numerosi turisti che confluiscono a Fermo per seguirne gli eventi sia ad infiammare gli animi dei cittadini, le cui dieci Contrade di appartenenza si sfidano nella cavalcata in cui culminano, nel giorno dell’Assunta, le manifestazioni agostane.
La rievocazione, che nel suo complesso immerge in una ambientazione quattrocentesca fastosa ed elegante tutta la città per settimane, prevede cortei, esibizione di gruppi folcloristici, appuntamenti gastronomici tipici, cerimonie alla presenza delle autorità cittadine e, naturalmente, la spettacolare corsa di cavalli con la quale le Contrade si contendono il Palio, il drappo che ogni anno un artista di chiara fama dipinge rievocando la figliolanza della Città alla Vergine.
L’accuratezza dei costumi e delle ambientazioni, la prelibatezza dei cibi, il colore della festa e l’agonismo trascinante della gara tra le Contrade fanno della Cavalcata e del Palio dell’Assunta un evento da non perdere [liberamente tratto da repertorio turistico promozionale].