informat. B. Durante

Il primo nome di FAENZA fu Faventia, fondata dai romani nel 180 a.C. E' collocata in una posizione geografica molto interessante, su una antichissima via, che congiungeva il porto di Ravenna al Tirreno, all'incrocio con la via Emilia.
Questa posizione ha favorito i rapporti con le altre città della romagna, ma anche con l'area toscana.
Faenza fu famosa per la sua propensione alle guerre e fu perciò coinvolta nei principali avvenimenti anche a livello nazionale.
Era fedelissima all'imperatore, e questo trova conferma anche dalla visita di Federico Barbarossa che qui si fermò per diverso tempo con tutta la sua corte.
Poi aderì alla Lega Lombarda (1178) Quindi passò sotto il potere di Maghinardo Pagani, signore di Palazzuolo, che approfittò della divisione fra guelfi e ghibellini, Maghinardo ebbe un ruolo molto importante nella storia della città e si dimostrò un ottimo politico ed un astuto stratega.
Presero il potere in città e sulla Romagna agli inizi del XIV secolo e lasciò segni indelebili nella storia della città.
I Manfredi instaurarono rapporti con Firenze grandi scambi culturali Con alterne fortune i Manfredi governarono Faenza per duecento anni.
Questo periodo fu pieno di guerre e complotti ma di pari passo procedevano i lavori per sviluppo architettonico della città.
Sono proprio di questo periodo l'ingrandimento e l'abbellimento del Palazzo del Popolo; nel 1371 fu iniziata la costruzione della Rocca e nel 1471 fu posata la prima pietra del Duomo.
Per dar più lustro alla città e per rispondere alla necessita di abitazioni la città venne ingrandita prendendo spunto dalla ricostruzione delle mura di cinta.
Dopo la morte di Galeotto Manfredi, assassinato dalla moglie Francesca Bentivoglio per gelosia, (Faenza fu conquistata da Cesare Borgia ne 1501) e del figlio Astorgio III, ucciso a Roma dove era prigioniero del Papa finisce il potere dei Mandredi.
Dopo un breve periodo sotto il potere sella Repubblica Veneta, ritornò sotto il dominio della Chiesa.
Per quasi duecento anni Faenza non fu risparmiata da tante calamità: dalle varie pestilenze che portarono tantissimi morti ai passaggi di tanti eserciti, che depredavano e uccidevano.
Per difendersi da questo la città era costretta a pagare profumatamente gli invasori.
La ripresa si è ottiene con la nascita di diverse attività commerciali, artigianali e industriali, che cominciarono ad affiancare l'agricoltura, unica fonte di reddito esistente fino a quel momento.
Tutto questo fu possibile col nuovo governo della città affidato alle famiglie nobili e ricche.
I guadagni di queste nuove iniziative solitamente venivano investiti nella costruzione di splendide residenze; per questo furono fatti venire a Faenza i migliori architetti.
Nello stesso periodo l'amministrazione ecclesiastica diede inizio alla realizzazione di edifici religiosi.
Nel giugno del 1796 i bonapartisti entrarono a Faenza, nel febbraio del 1797 fu la volta di Napoleone.
Quando Nacque la Repubblica Cisalpina anche Faenza ne fece parte; con la caduta di napoleone ritornò sotto il potere dei Papi.
Nella prima metà dell'ottocento c'è un tentativo di riportare il potere ecclesiastico ma tutti i tentativi sono vani.
Durante il risorgimento tanti faentini contribuirono alla causa, alcuni ne furono martiri: tutti furono molto contenti quando nel 1859 anche Faenza assieme alla Romagna fu annessa al Regno di Sardegna.
La rivoluzione industriale fu protagonista della seconda metà del secolo, quando l'artigianato faentino sfruttò le nuove macchine.