informatizzazione a cura di B. Durante

Gli APOSTOLI di Gesù Cristo (dal greco apóstolo: 'inviato') [sopra: Tommaso Minardi, La Missione degli Apostoli ] come descritto nel Nuovo Testamento, erano inizialmente coloro che Gesù aveva inviato per predicare il vangelo ('buona notizia' in greco): "Dopo queste cose, il Signore designò altri settanta discepoli e li mandò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dov'egli stesso stava per andare" (Luca 10:1); "Perché Dio che ha fatto di Pietro l'apostolo degli ebrei, ha fatto di me l'apostolo dei pagani" (Galati 2:8 TILC).
All'espandersi della Chiesa cristiana, apparvero apostoli anche dal mondo ellenistico, e quindi di tutta la cristianità.
Apostolo è divenuto, per estensione, un termine che identifica il propagatore di qualunque genere di dottrina o credenza religiosa. Si applica anche a individui che difendono e disseminano significative idee sociali e politiche. Così parliamo di José Martí come dell'apostolo dell'indipendenza di Cuba, e di Gandhi come dell'apostolo della non violenza.
Gli apostoli nel Nuovo Testamento
Gli apostoli nei vangeli sinottici
I vangeli sinottici dichiarano che gli apostoli erano dodici:
«Chiamò presso di sé quelli che volle; ed essi si avvicinarono a lui. Quindi ne costituì dodici perché stessero con lui e potesse mandarli a predicare, e perché avessero il potere di guarire le infermità e di scacciare i demoni» (Mc 3,13-15) «Chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di apostoli» (Lc 6,13)
Tutti e tre riportano anche la lista dei dodici apostoli, in Marco 3,16-19, Matteo 10,2-4 e Luca 6,13-16; questi erano:
Simone, soprannominato Pietro
Andrea, fratello di Pietro
Giacomo, figlio di Zebedeo
Giovanni, fratello di Giacomo, tradizionalmente identificato con l'evangelista autore del vangelo di Giovanni
Filippo
Bartolomeo
Tommaso
Matteo, il pubblicano: riscuoteva le imposte per i dominatori romani; tradizionalmente identificato con l'autore del vangelo di Matteo
Giacomo il Minore o Giacomo di Alfeo
Giuda Taddeo, il vangelo di Luca riporta al suo posto Giuda di Giacomo
Simone il Cananeo, il vangelo di Luca riporta al suo posto "Simone, chiamato Zelota"; gli zeloti erano degli ebrei messianici che lottavano contro la dominazione romana, cananeo e zelota sono dei sinonimi.
Giuda Iscariota, colui che tradì Gesù.
Gli apostoli negli Atti degli Apostoli
L'inizio degli Atti degli Apostoli parla di undici apostoli. Manca, rispetto al Vangelo di Luca, Giuda Iscariota che è morto dopo aver tradito Gesù:
Pietro
Giovanni
Giacomo
Andrea
Filippo
Tommaso
Bartolomeo
Matteo
Giacomo di Alfeo
Simone lo Zelota, stesso appellativo di Simone già presente nel vangelo di Luca
Giuda di Giacomo
Dopo l'Ascensione di Gesù viene nominato un nuovo apostolo, Mattia, in sostituzione di Giuda, in modo da ricomporre il numero di dodici apostoli.
Gli apostoli nel Vangelo di Giovanni
Il Vangelo di Giovanni non riporta l'elenco degli apostoli, e ne cita esplicitamente sette, più altri due la cui identificazione non è univoca:
Simone, da Gesù soprannominato Pietro in 1,42, è citato come Pietro in 1,44;6,68;13,6-9;13,24;13,36-37 oltre che in un intero episodio a lui riferito 18,10-27, nel racconto della visita alla tomba di Gesù 20,1-10, nell'ultimo capitolo del vangelo 21, e anche in 1,40;6,8 dove Andrea viene detto "fratello di Pietro"
Giacomo
Andrea, citato in 1,40;6,8 come fratello di Pietro
Filippo, citato in 1,43-49;6,5-7;12,21-22;14,8-9
Tommaso, viene dichiarato più volte che egli era detto "dìdimo" (11,16;20,24;21,2), parola che significa gemello
Giuda Iscariota, citato in 6,70-71;12,4;13,2;13,26
Natanaele di Cana (1,45-49;21,2) tradizionalmente identificato con Bartolomeo, questa identificazione non è unanimemente accettata
un non meglio specificato discepolo prediletto (13,23-25;21,20-22)
viene citato anche "Giuda, non l'Iscariota" in 14,22
Non è presente esplicitamente il numero degli apostoli, ma si dice che Giuda Iscariota era "uno dei Dodici"
«Rispose Gesù: «Non ho forse scelto io voi, i Dodici? Eppure uno di voi è un diavolo!». Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota: questi infatti stava per tradirlo, uno dei Dodici.» (Gv 6,70-71)
Rispetto al passo appena citato, dato che il Vangelo di Giovanni si astiene da fare alcuna menzione di ulteriori apostoli rispetto a quelli da lui citati si possono pensare due cose differenti:
"I Dodici" negli altri libri del Nuovo Testamento indica "i dodici apostoli"
"I Dodici" sono frutto di una successiva interpolazione (aggiunta, manomissione, modifica) cosa piuttosto frequente nei manoscritti a noi pervenuti.
Caratteristiche degli apostoli
Undici apostoli erano sicuramente galilei; in quanto a Giuda potrebbe essere stato giudeo. Secondo una linea interpretativa critica il termine galileo non sarebbe un rimando geografico ma l'equivalente latino di zelota. Dopo la resurrezione e ascensione di Gesù, ed essendosi suicidato Giuda Iscariota, gli undici apostoli restanti si riunirono ed elessero Mattia per completare nuovamente il numero di dodici. Nel Nuovo Testamento sono citati anche altri apostoli oltre ai dodici. Il più noto è certamente Paolo di Tarso, la cui autorità apostolica fu talvolta contestata dagli altri apostoli. Altre figure neotestamentarie con la qualifica di apostolo sono Andronico e Giunia (Romani 16,7), quest'ultima una donna.
In senso proprio, il ministero e la funzione dell'apostolo (come quello dei profeti) è limitato, dopo la chiusura del canone della Bibbia, soltanto alle persone specificatamente designate come tali nel Nuovo Testamento e non è trasmissibile. La funzione dell'apostolo è quella di essere stato testimone diretto della vita, morte e risurrezione di Cristo e quindi di riportarne autorevolmente l'insegnamento. Nel libro degli Atti degli apostoli, infatti, dovendo sostituire Giuda Iscariota nel numero degli apostoli, è scritto: "È necessario dunque che un altro si unisca a noi per farsi testimone della risurrezione del Signore Gesù. Deve essere uno di quelli che ci hanno accompagnato mentre il Signore Gesù è vissuto con noi, da quando Giovanni predicava e battezzava fino a quando Gesù è stato portato in cielo, mentre era con noi (...) per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo»" (Atti 1:21,22,25). Saulo di Tarso (Paolo), ne costituisce eccezione. Benché questi non facesse parte del numero originale degli apostoli, a questi pure Gesù risorto è apparso. La comunione dei cristiani di epoche successive con gli apostoli è legata e definita alla fedeltà al loro insegnamento: "Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema" (Galati 1:9); "Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunziato; a meno che non abbiate creduto invano" (1 Corinzi 15:1,2).
La Chiesa cattolica e alcune altre chiese vedono nei vescovi i successori degli apostoli.
Apostoli e fratelli di Gesù
Secondo numerosi accenni nei testi a noi pervenuti sulla figura di Gesù Cristo alcuni studiosi hanno ipotizzato che avesse dei fratelli, di cui vengono riportati i nomi Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda.
Secondo la tradizione delle chiese cristiane questi non sono identificati con gli apostoli che hanno lo stesso nome ma con persone diverse, in particolare Giacomo sarebbe Giacomo il Giusto.
Alcuni studiosi ritengono invece che alcuni degli apostoli fossero fratelli di Gesù. Mormoni
Nella Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni (Mormoni) esiste il cosiddetto quorum dei dodici apostoli.
Questi uomini affermano di essere stati chiamati da Cristo per dargli testimonianza, come gli apostoli nei Vangeli.
[da Wikipedia, l'enciclopedia libera on line]